Palazzo Jusupov (Jusupovskij Dvorec) si trova sulla sponda sinistra del Fiume Moika (Reka Mojka), nel centro di San Pietroburgo.
Eretto nel ΓÇÿ700 come dimora dei principi Jusupov, il bellissimo palazzo a tre piani fu pi├╣ volte rimaneggiato, in particolare allΓÇÖesterno, e oggi presenta un elegante portico a sei colonne che unisce i piani inferiori, interamente visitabili.
In questa splendida residenza aristocratica le stanze sono abbellite da statue, arredi di pregevole fattura, preziosi soffitti e ricchissime decorazioni. Notevoli sono la sala rotonda, la sala da ballo e il grazioso teatrino barocco, ancora oggi utilizzato per spettacoli e rappresentazioni teatrali.
Ma il sontuoso palazzo, simbolo del potere e della ricchezza della famiglia Jusupov, lascia trasparire qualcosa di misterioso e, forse, un poΓÇÖ sinistro.
Qui, nella bella sala da pranzo, due personaggi si scrutano da un capo allΓÇÖaltro della tavola imbandita, tra suppellettili pregiate e cristallerie raffinate, con aria di sfida. Sono le statue di cera del principe Feliks Jusupov e del potente prete-guaritore di corte Rasputin, avvelenato proprio in questa stanza il 17 dicembre del 1916.
Il pericoloso confidente dello zar Nicola II e della sua corte, diventato potentissimo e capace di influenzare negativamente la famiglia imperiale, fu assassinato per mezzo di una congiura di corte e la sua uccisione, decisamente rocambolesca, non ha fatto che accrescerne la leggenda.
Dopo averlo avvelenato, infatti, il principe Jusupov e gli altri congiurati si accorsero che il veleno non aveva effetti letali su Rasputin. Così, per assicurarsi che morisse, lo gettarono nel fiume.
Il suo cadavere fu rinvenuto, alcuni giorni dopo, in perfette condizioni, tanto che la sovrana decise di farlo imbalsamare. Ma fu inutile, poiché poco tempo dopo, durante i moti rivoluzionari del 1917, il corpo del santone venne dato alle fiamme.
